PROMOZIONE UMBRIA GIRONE B ARRONE Quattro mesi di campionato se ne sono già andati ed è sicuramente questo il tempo di tirare le prime somme: 26 punti in 16 partite, frutto di 7 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte; 20 le reti subite, 28 quelle realizzate. Questi i numeri del bilancio dell'Arrone di fine 2014. Al taccuino di www.calcioternano.it il capitano amaranto Michele Fortunati.
Che ne pensa di questi dati uno dei principali protagonisti della stagione arronese, il capitano?
“Non posso negare che il nostro avvio è stato claudicante, abbiamo sofferto un po’ nel trovare sia il modulo più attinente alle nostre caratteristiche, sia gli interpreti giusti; poi, con il cambio di allenatore, abbiamo superato questa fase di stallo ed abbiamo intrapreso un percorso totalmente nuovo, ottenendo finalmente i primi risultati. È seguito un periodo di alti e bassi, ma è servito a fare squadra ed ha funzionato da collante tra i membri dello spogliatoio. Il resto è storia recente, il filone di vittorie incassate ci ha permesso di trascorrere un sereno Natale”.
Capitano, i 26 punti in cascina sono sufficienti o ci si aspettava qualcosa in più?
“Personalmente parlando, direi che il bottino è al di sotto delle aspettative iniziali ma, alla luce delle difficoltà incontrate gara dopo gara e delle diverse battute d’arresto, credo che abbiamo totalizzato il massimo possibile”.
L’ultima gara dell’anno 2014 (Olympia Thyrus – Arrone 1-2), valida come prima partita del girone di ritorno, si è chiusa con uno strascico di polemiche.
Quali conseguenze avrà sulla ripresa del campionato considerata soprattutto la squalifica del portiere titolare Busciantella?
“Del match contro l’Olympia voglio solo dire che l’Arrone ha vinto la partita sul campo e non per gli episodi che l’hanno caratterizzata, manifestando per altro una netta superiorità nel collettivo di squadra. Per il resto le valutazioni dell’arbitro per mia epica calcistica le lascio agli addetti ai lavori. Detto ciò, l’assenza di Busciantella sarà pesante: dovremo fare a meno di quello che tutti definiscono un ragazzo con gli attributi, ma sono certo che aver sfruttato la sua esperienza nel girone d’andata, sia servito al giovane portiere Scorsolini per prepararsi al meglio; del resto, al ragazzo, manca solo un po’ di fiducia nei propri mezzi e un pizzico di maturità in più. Sarà un degno sostituto di “Buscia”, al quale auguro di rientrare al più presto confidando nella clemenza del giudice sportivo”.
E il 2015 cosa porterà in casa amaranto, Michele?
“Mi auguro che sia un anno glorioso e ricco di risultati positivi perché tutto l’ambiente lo merita; a partire dal presidente, passando per la società, i collaboratori e la squadra tutta. In questo senso credo che la prima partita dell’anno nuovo, contro la capolista, sia quella della verità, un crocevia del campionato che rivelerà se la striscia positiva dalla quale veniamo è frutto di una maturazione e quindi il primo passo verso un girone di ritorno con l’Arrone protagonista, solo l’inizio di un altro periodo a risultati altalenanti. Di sicuro l’Amc98 troverà una squadra pronta a dare battaglia e non pienamente sazia di punti.
Un capitano senza paura, anche quando si tratta di lasciare dichiarazioni ai giornalisti!! Ne approfitto: come mai un attaccante come Piovanello fatica a trovare spazio nell’undici titolare?
“Piovanello è parte integrante del gruppo, sono certo che nella seconda parte del campionato avrà modo di mettere a disposizione tutta la sua esperienza e professionalità, come peraltro ha già fatto nel girone d’andata (vedi Orvieto)”.
Per concludere, ti chiedo un attestato di stima per un compagno: se dovessi spogliarti della veste di capitano, a chi cederesti la fascia?
“Il nostro spogliatoio è composto da più capitani, giocatori esperti che in promozione fanno la differenza e i risultati lo testimoniano. Per premio, vista la costanza e l’affidabilità che trasmette a tutta la squadra, su tutti vedrei bene come mio sostituto Fabio Casciola (a mio avviso giocatore di categoria superiore), ma purtroppo per lui dovrà pazientare ancora un po’, perché non mi sento così vecchio…”
di Marta Rosati