AMERINA-ORVIETANA 1-2

AMERINA: Listanti, Colangelo, Verlezza, Coppini, Scoccione, Tini Brunozzi, Marino, Sacconi, Trenta, Miliacca (37’st Viola), P. Gatti (31’st Scaia). All. Onorato

ORVIETANA: Percuoti, Antichi, Ferlicca , Pallottino, Ammendola (1’st Baffo), Bigi, Borrello, Monesi, Borrelli (42’st Bisti), Bagnato, Casarelli. All. Montenero

ARBITRO: Bicchielli di Foligno ( F.Amabile, Pucino)

RETI: 11’st Marino (A), 12’st Borrelli (O), 25’st Casarelli (O)

 AMELIA – Cade sul proprio terreno di gioco l’Amerina, che nella sfida odierna, viene superata per 1 a 2 dai biancorossi dell’Orvietana. Una sconfitta però che lascia invariata la classifica per i biancazzurri che rimangono in terza posizione con 40 punti all’attivo. Nel primo tempo, padroni di casa che protestano per un gol annullato al 23’, quando sulla rimessa laterale lunga di Gatti, Trenta nella mischia, si libera della marcatura e anticipando tutti deposita in rete, ma l’arbitro annulla. Al 41’  nuova rimessa laterale lunga del solito Gatti, l’arbitro vede qualcosa in area e assegna il calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Sacconi, ma Perquoti si supera e neutralizza il tiro. Bravo mister Onorato a non far scoraggiare i suoi ragazzi nell’intervallo e ad inizio ripresa i biancazzurri escono con una marcia in più. Al 8’  discesa sulla fascia destra di Miliacca, si accentra e mette in mezzo, dove tutto solo Gatti ci prova, ma colpisce male la palla, e il suo tiro si spegne sul fondo. All’11 della ripresa, si sblocca il risultato, grazie a Marino che al limite destro dell’area, fa partire un diagonale rasoterra che si insacca alle spalle del portiere ospite. La reazione degli ospiti non tarda ad arrivare. Nemmeno un giro di orologio più tardi e Borrelli in area al volo di sinistro batte Listanti. Al 25’ biancorossi per vie centrali, Baffo sulla tre quarti serve Casarelli che al limite entra in area e di destro batte il portiere locale. Pressing finale dei padroni di casa per il gol del pareggio, ma i ragazzi di mister Montegiove chiudono gli spazi fino al triplice fischio finale.

di David Cleri