Il calcio è lo sport più popolare al mondo. Piace a tutti, grandi e piccini. Lo sappiamo bene quanto sia un’esperienza piacevole vedere una bella partita di pallone, o giocarne una meno bella, ma giocarla noi. Perché questa magia possa verificarsi, è richiesta la presenza di diversi attori: in primis, una palla (al limite un ammasso di stracci compattato a sufficienza). Secondo, qualcuno che ci tiri i calci. Quello, direte voi, lo si trova sempre. Allora è meglio che siano in numero pari. O al limite, se siete in dispari, si giocherà l’immarcescibile tedesca. Ultimo in porta. Servirebbero, in terza battuta, due sottoinsiemi di maglie dal colore abbastanza diverso da evitare la possibile confusione tra i membri delle due squadre. E già che ci siamo, sarebbe opportuno indossare delle scarpe adatte (ma, in certe parti del mondo, per dire, si gioca a piedi nudi). Perché la magia del pallone abbia carattere ufficiale e non amatoriale, diventa però indispensabile un’altra cosa. Si tratta di un elemento cui non vanno le simpatie dei partecipanti. Nessuno lo vorrebbe fare, né tra i giocatori, né tra gli allenatori, e sicuramente nemmeno la maggioranza di chi sta seduto sul divano davanti allo schermo che stasera danno la Champions. Senza un arbitro non si può giocare nessuna partita ufficiale. Nonostante tale dato innegabile, gli appassionati spesso insultano la schiera arbitrale. L’arbitro viene giudicato in termini poco lusinghieri (soprattutto se prende decisioni contrarie alla nostra fede calcistica). Gli arbitri vengono dipinti come personaggi meschini: questo pensano i più. Chi non sa giocare né allenare, fa l’arbitro, rovinando il gioco. Ecco, non è così. Per arbitrare ci vuole temperanza, conoscenza del regolamento e delle sue applicazioni, e preparazione (atletica, non da ultimo). Se nel cassetto hai il sogno di vivere della tua passione, almeno in parte, il ruolo dell’arbitro potrebbe essere una strategia. La notizia positiva è che, per tutto ciò che si è detto prima, non c’è proprio una fila I-phone ultimo modello per prendere un fischietto. La negativa è invece che la strada per arrivare alla Serie A è infinita. Servono almeno dieci anni di gavetta di arbitraggi ad alti livelli e di una buona dose di fortuna. Gli arbitri che non riescono a fare carriera, ad un certo punto, possono optare per le funzioni di guardalinee. Se stai cercando corsi di formazione vicino a casa tua, digitare le sette lettere che compongono la parola “arbitro” potrebbe farti scoprire un orizzonte sottovalutato. Per cominciare, un valido strumento di ricerca potrebbe essere Bakeca, un sito di annunci on-line che vanta migliaia di utenti (e quindi di potenziali inserzionisti). In bocca al lupo!
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