TERNANA Il calcio ma sopratutto la passione per questo sport mobilita i tifosi in tutte e da tutte le latitudini. Si può chiamare in mille modi: sostegno, fede o amore. Chi si è mosso davvero tanto per seguire la propria squadra del cuore, nella stagione appena trascorsa, è stato Sandro Paluzzi detto "Baddurone" in compagnia di Michele Antimiani grande tifoso delle Fere. Di chilometri il supporter della Ternana ne ha macinati tanti, circa 9580, attraversando quasi tutta l'Italia. La redazione di calcioternano.it lo ha contattato per farsi raccontare questi suoi viaggi all'insegna dell'attaccamento ai colori rossoverdi
- Sandro al Romeo Menti di Vicenza
Partiamo dalla tua passione per le Fere. Da quando nasce l'amore rossoverde?
Assistevo alle partite della Ternana con mio padre dai primi anni '70 fino al '78. Poi frequentando le superiori a Terni, abitavo a Narni Scalo, approfittavo dell'abbonamento del treno quindi la domenica ero al Libero Liberati a vedere la partita. Ancora non c'erano i Freak Brothers, ricordo benissimo la gara contro la Spal e l'arbitro Lattanzi che uscì a notte fonda. Poi nel 1980, l'anno della retrocessione in C1, nacque questo fantastico gruppo di tifosi storici e ne feci parte. I primi due anni andavamo in Curva Nord. Ricordo con gioia le scenografie di allora fatte con i batuffoli o rotoli della carta, gli scontrini, le bandiere, i tamburi e i fumogeni. Atmosfere che non torneranno più.
La tua prima trasferta fatta quando è stata?
La mia prima in assoluto è stata ad Arezzo nella stagione 1981/82, la Ternana militava in Serie C1.
Hai anche un soprannome particolare "Baddurone" perchè questo appellativo?
I soprannomi si sa nascono da sciocchezze, piccole cose. Nella metà degli anni Ottanta mi ero recato al Bar Brillantini, luogo di ritrovo per eccellenza del tifo rossoverde, siccome non sono molto alto come il mio amico Baddurone, quello vero, ci scambiarono e rimase questo appellativo. Da questo piccolo aneddoto nacque il nome e successivamente mi spiegarono che Baddurone vuol dire piccola bacca acerba. Un altro soprannome è Rui Barros o Barros.
In questa stagione hai affrontato tutte le 21 trasferte di campionato. Raccontaci un aneddoto curioso...
Ad essere precisi 22, con la gara di Coppa Italia a Crotone nel giorno di ferragosto. Lo scorso anno non sono potuto essere presente a Trapani, Catania e Bari. Due stagioni fa a Palermo, Trapani, Bari e Padova. Nel ritorno in Serie B non sono andato a Crotone e Reggio Calabria. Nell'anno della Lega Pro invece ho saltato solo Taranto, causa trasferta vietata ai non residenti in Puglia, altrimenti sarei stato nel settore ospiti insieme ad Antonio Bertini unico tifoso rossoverde in terra pugliese. Logicamente in casa e Coppa Italia ci sono stato sempre. Il fatto curioso è accaduto nella trasferta di Cagliari di questa stagione. Mi sono recato in Sardegna con la nave e una volta arrivato nell'isola ero nei pressi del porto a perdere un po' di tempo dato che era molto presto. Tre amici di Terni mi hanno riconosciuto e con il loro furgone mi sono assicurato il passaggio al Sant'Elia e poi al ritorno.
Sandro al Sant'Elia di Cagliari
La trasferta più lunga alla quale hai partecipato?
Credo che la trasferta più lunga sia stata quella di Trapani alla prima giornata di questo torneo.
Come erano le trasferte negli anni indietro?
Negli anni Ottanta e Novanta erano un po' tutte pericolose per via degli scontri tra tifosi. Mi ricordo che ad Andria si doveva passare per andar allo stadio vicino ad una pineta nella quale si appostavano sempre gli ultras locali. Nella stagione della promozione in Serie B, 1991/1992, a causa di tafferugli con i supporters della Salernitana non siamo riusci ad entrare allo stadio e costretti a sentire la gara per radio.
Quella che ricordi invece con più gioia?
Quest'anno come spettacolarità e colpi di scena sicuramente la trasferta di Chiavari, come gioco espresso la vittoria di Latina anche se il risultato poteva essere diverso con scarto maggiore a favore delle Fere. Come gioia la vittoria di Como, di qualche settimana fa, che di fatto ha dato la salvezza alla Ternana. In assoluto invece lo spareggio di Cesena contro il Chieti e soprattutto le gare con Fano ed Ancona, infine ma non per ultima la vittoria a Perugia del 1991.
Sandro allo stadio Gastaldi di Chiavari
Sei stato soddisfatto del campionato giocato quest'anno dalle Fere?
Moderatamente, come accade ormai da qualche anno la Ternana quando si trova a dover fare il salto di qualità, toppa miseramente la partita e ci si accontenta di una tranquilla salvezza. Questo è purtroppo, speriamo di assistere ad un torneo migliore nella prossima stagione
