Ternana, Benito Carbone cresce con le Fere

Ternana, Benito Carbone cresce con le Fere

Il 14 agosto scorso un pizzico di scetticismo ed incredulità era trapelata, all'annuncio di Benito Carbone, nuovo tecnico manager. Se non altro per ciò che era accaduto nella mini esperienza legata a Panucci e l'ennesimo ribaltone malaugurato a scompaginare i piani iniziali. Ad essere sinceri i primi passi compiuti dall'ex fantasista calabrese avevano aumentato il nostro scetticismo, corroborato da alcune dichiarazioni e scelte adottate che non ci avevano affatto convinto. Ma i CV a volte sono fatti solo per presentarsi e possono nascondere sorprese positive. Quando la Ternana faticava a trovare la porta, i dati erano veramente preoccupanti e le partite piuttosto monocordi. Si evidenziava una fase offensiva sterile ed i continui accorgimenti non aiutavano di certo la finalizzazione. Poi, a nostro avviso, qualcosa è cambiato a Trapani tra il primo e secondo tempo dove, finalmente, si è passati definitivamente al 4-3-1-2. I dati lo testimoniano: quindici reti segnate nelle nove gare e mezza citate, due sole occasioni in cui non si è andato in gol ed una crescita evidentissima nelle conclusioni nello specchio e pericolosità (da 2,4 a 3,4 e da 28% a 38,5%). Da queste prime migliorie poi si è tornati a rafforzare la fase difensiva la quale, ha attraversato momenti delicatissimi, sfiorando il peggior score di tutta la cadetteria. Ora, in queste ultime quattro gare, sono arrivati risultati, continuità, reti all'attivo ed appena due al passivo: il miglior score della gestione Carbone. Rimanendo sempre vigili osservatori, cercando di elogiare quando criticare in modo costruttivo, l'operato di ogni singolo componente ci sentiamo di fare un elogio al classe 1971: è questa la strada giusta intrapresa e sarebbe un peccato non insistervi. Rafforziamo il concetto: nessun stravolgimento, esperimento o novità, proseguire così insistendo sui ragazzi che stanno garantendo il rendimento migliore. Non solo possesso, nelle prime partite piuttosto fine a se stesso, ma movimenti senza palla, inserimenti dei centrocampisti, occupazione del campo curata nei dettagli così come la ricerca delle giocate per gli attaccanti. Ci sentiamo di dire anche un'altra cosa a nostro avviso fondamentale. L'esperienza non si matura solo sul campo ma anche al di fuori. Ed in questo caso rispetto ai suoi colleghi il mister ne doveva accumulare in virtù delle 7 panchine totalizzate in B. Ecco dunque che anche su questo aspetto probabilmente un pizzico di pazienza in più ci è voluta anche se, naturalmente, il percorso è ancora lungo e irto di ostacoli e difficoltà. Sabato la sfida al Vicenza dove torneranno Aresti, Masi, Defendi e Di Noia: pedine fondamentali per cercare di trovare quei tre punti che finalmente potrebbero farci respirare un pochino dopo tanta sofferenza calcistica di questo girone

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