Ternana, Giulio Forte 'Ce devi soffià per vincere il derby'.
Quattro derby di campionato da imbattuto vissuti tra le stagioni 1989-1990 e 1990-1991. Protagonista della storica affermazione di Cesena, davanti ad oltre 15000 tifosi in delirio e successivi due tornei di C1. Al taccuino di www.calcioternano.it è intervenuto Giulio Forte, centrocampista maglia numero 4 della Ternana, a cavallo degli anni 90. "Ho disputato quattro straregionali con due vittorie ed altrettanti pareggi all'attivo. La felicità del popolo ternano condivisa insieme a noi calciatori, un'emozione indescrivibile. Era un altro calcio: altri tifosi, situazioni diverse. Allo stadio presenti almeno 10000 spettatori ogni gara. Si viveva diversamente il clima derby in quei giorni. Dopo lo spareggio contro il Chieti riuscimmo subito a vincere il derby grazie a Paolo Doto (dal suo piazzato, disegnato dalla sinistra, arrivò il colpo di testa vincente dell'indimenticato dieci rossoverde ndr), c'era una grande euforia e sintonia tra supporters, giocatori, tecnico, staff". Che idea si è fatta sulla Ternana? "Domenica sarò in curva Est con un gruppo di amici, la seguo anche se non assiduamente. O volere o volare: questa partita si deve assolutamente vincere, giocare bene poi è secondario. Come si ottiene l'intera posta in palio? Devi pensare come i ternani ossia "ce devi soffià". Fisicamente non stiamo benissimo, nell'ultima partita forse abbiamo toccato il fondo da un punto di vista fisico ma se tutti si impegnano al massimo, apportando grinta, voglia, cattiveria, possiamo farcela. Al contrario nessuno ti trasmetterà queste peculiarità, neppure l'allenatore: ognuno di loro deve detenerle tali caratteristiche. Con una squadra normale rimani normale, al di là dell'approccio alla gara. L'unica speranza è vedere i ragazzi onorare la maglia che indossano poi i tifosi non sono stupidi e lo vedono: impegno, corsa, sudore, mettere la gamba quando serve" Posizione di classifica precaria e penultimo posto in gradutoria "La scorsa estate non si è fatta una grande campagna acquisti. Adesso servivano giocatori pronti, allenati, i quali dovevano pedalare insieme agli altri. In questo momento hai bisogno di fare esclusivamente risultato, di mettere la migliore squadra possibile in campo"
