L'allenatore biancoblù analizza la stratosferica stagione
Castello, Mirko Pellegrini 'Essere profeti in patria non è facile...'
Si conclude lo speciale dedicato, dalla redazione di www.calcioternano.it, al Castello calcio. L'allenatore Mirko Pellegrini, al nostro taccuino, ci ha raccontato tutte le sue emozioni. "Essere profeti in patria non è mai facile. Bisogna dimostrare sempre qualcosa in più per apparire più come una risorsa che ad un atto dovuto. Riuscire a festeggiare con gli amici di tutti i giorni ed insieme a centinaia di persone del tuo paese, i quali hanno fatto un’ora di viaggio per stare accanto alla nostra squadra, è una soddisfazione. Io e tutta la società ci porteremo dietro per sempre questo ricordo. Sono anni che lavoriamo per crearci un’identità ben precisa. Per valorizzare i ragazzi del posto e per creare una credibilità degna di una piazza che vive di calcio da 50 anni. E’ una piccola rivincita della società, la quale ha creduto soprattutto in sé stessa, con la giusta umiltà e senza mai perdere il proprio senso di appartenenza."
Castello, Mirko Pellegrini ed il remake della stagione
"La molla è scattata alla cena di Natale. In una bolgia infernale, tutti noi abbiamo capito che oltre ad essere una buona squadra, tecnicamente parlando, eravamo anche fatti per stare bene insieme. Riuscire sempre a divertirsi a questi livelli, a mio avviso, fa la differenza. I ragazzi sono stati eccezionali. Hanno definitivamente capito che insieme avrebbero fatto grandi cose e tutto Castello, anche prima di laurearsi campioni, gli ha evidenziato che raramente in passato si era visto un gruppo così affiatato.
A Città di Castello, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia Primavera quando ci siamo misurati alla pari contro una compagine che di seconda categoria non aveva niente, oltretutto nostri omonimi (Castello). Prendere coscienza delle proprie forze e responsabilizzarsi, in virtù di queste, è stato un processo mentale il quale ci ha fatto capire che se volevamo potevamo tranquillamente riuscirci e così è stato."
Castello, Mirko Pellegrini e la forza del gruppo
"I play-off sono stati il segno di un gruppo unito e segno inequivocabile di consapevolezza della propria forza, la quale ci ha permesso di giocare in tranquillità. Consci che in qualsiasi momento potevamo decidere la gara. Non ci siamo mai sentiti sfavoriti. Anzi e la grande personalità dei nostri ragazzi ha fatto la differenza; oltretutto, in questo contesto, la società è stata brava nel non caricare troppo i ragazzi e ad averli comunque ringraziati a prescindere di come sarebbero andati i play-off. In più per essersi divertiti tutto l’anno e per aver raggiunto 60 punti in 28 partite con la miglior difesa ed il secondo miglior attacco del campionato."
Castello, Mirko Pellegrini le dediche ed il futuro
"Lo dedico per primo a me stesso in virtù di mia moglie e dei miei due bimbi che mi permettono di dedicare tanto tempo a questa mia grande passione. Senza la loro complicità sarebbe stato tutto molto più difficile. Poi lo vorrei dedicare a chiunque abbia creduto (dirigente, collaboratore, giocatore, sponsor, pubblico, socio sostenitore che sia) che il Castello fosse una cosa seria. Da tanto tempo mi riempivo la bocca con questa frase urlandola spesso nel nostro spogliatoio. Quindi la dedica di questa vittoria va a tutti coloro che fino in fondo ci hanno creduto e di conseguenza ci hanno aiutato.
Futuro? Adesso è troppo presto per parlarne. Io e i miei collaboratori tecnici, i quali sono stati di fondamentale importanza, per creare un gruppo di lavoro di altissima qualità e professionalità: Alessandro Papini, Carlo Carta, Fausto Ottaviani, Ivano Morelli e Francesco Stufara dobbiamo pensare a goderci questa vittoria perché non capita tante volte nella vita di uno sportivo di vincere un campionato."