Ternana, Marchetti e Trotta: "Lavorare nelle Fere motivo di orgoglio"

Alessandro Madolini   10:04   28/02/2020   Ternana Calcio    2.435 views

Ternana, Marchetti e Trotta: "Lavorare nelle Fere motivo di orgoglio"

Daniele Marchetti e Roberto Trotta sono i due fisioterapisti che lavorano all'interno dello staff medico rossoverde. I due ragazzi hanno raccontato la loro esperienza all'interno dell'ultimo numero del magazine "La Conca Ternana" in uscita domenica allo stadio "Libero Liberati".

Come è nato il rapporto con la Ternana?

Daniele: “Ero già stato vicino alla Ternana anni fa, ma non si era fatto più nulla. Poi a maggio 2018 ho ricevuto un'altra loro chiamata e, dopo aver parlato con l’ex ds Pagni e il dottor Martella, ho parlato molto con Tagliavento che mi ha presentato tutto il progetto Ternana e con Carlo Zazza, all'epoca responsabile dei fisioterapisti. Così ho deciso di intraprendere questa nuova avventura lavorativa. Tra le altre cose, una volta accettato, ho dovuto saltare il viaggio di nozze e proprio per questo devo un "grazie" anche a mia moglie Federica la quale mi ha assecondato nella decisione”.

Roberto:Il mio rapporto con la Ternana nasce grazie all'incontro con Carlo Zazza, responsabile della fisioterapia nella scorsa stagione, che mi ha offerto l'opportunità di entrare a fare parte dello staff sanitario e dopo anni di lavoro a Roma rientrare finalmente nella mia città”.

Com'è lavorare per la squadra per cui si fa il tifo?

Daniele: “Tifo e seguo la Ternana da sempre, quando alle elementari andavo a scuola con le figlie di Doto e Renzi, fino alle ultime partite dell'anno calcistico 2018 purtroppo terminato con la retrocessione. Inizialmente è stato strano, ma poi l'ambito professionale ha preso da subito il sopravvento. Forse ancora è la partita la cosa che "soffro" un po' di più rispetto ad altri, dove l'andamento della stessa mi rende più nervoso, ma ovviamente sempre focalizzato ed attento sul lavoro da svolgere”.

Roberto:Lavorare in Ternana per me è sicuramente motivo di grande orgoglio. Respirare l'atmosfera della partita dal campo e sentire il calore dello stadio è molto stimolate, come vivere la quotidianità della vita di spogliatoio con i giocatori che fino a poco tempo fa ammiravo da tutt'altra prospettiva”.

Hai un aneddoto divertente da raccontare?

Daniele: “Ne svelo uno un po' particolare di due anni fa a Bolzano, quando affrontammo il Südtirol: era dicembre ed era particolarmente freddo, così per la notte si era deciso di portare le borse da gara col materiale all'interno dell'albergo, anziché lasciarle nel pullman. Il giorno della partita, come sempre, vado con i magazzinieri Alberto e Paolo a preparare lo spogliatoio per la squadra e lì ci accorgiamo che una borsa è stata aperta e vi è stata sottratta una maglia: quella di Fazio. Subito una grandissima preoccupazione per cercare di risolvere questa situazione vista la gara imminente. Così mi sono messo subito all'opera su una maglia “vuota” e col nastro bianco, in maniera certosina, ho cercato di ricreare la grafica del numero e del nome attaccandolo dietro la maglia: risultato ottimo. Nessuno si è accorto di nulla. Cronista, giornalisti e tifosi non hanno fatto menzione dell'accaduto. Purtroppo abbiamo perso la partita quindi ho preferito tenere solamente le foto dell'opera e non la maglia".

Roberto: “L'infermeria oltre ad essere per noi ambiente di lavoro diventa a volte luogo di scambio di idee, opinioni ed ovviamente c'è spazio per sorrisi e scherzi nei momenti di relax. Il momento più divertente resta sicuramente il ritorno nell'autobus dopo una vittoria dove c'è spazio per grandi risate”.

L’intera intervista la potete leggere sul giornale “La Conca Ternana” in versione Online QUI e in versione cartacea allo stadio “Libero Liberati”

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