Ternana, tutti i dubbi della ripartenza: la Lega Pro attende il Consiglio Federale
Come e quando ripartirà il campionato di Lega Pro?. Soprattutto c'è la possibilità concreta di ripresa?. Il presidente Francesco Ghirelli ha già espresso il proprio pensiero in merito. Una volta superata l'emergenza ed avere le necessarie certezze, a livello sanitario, l'obiettivo è quello di tornare a giocare per evitare i contenziosi. Dando un'occhiata al protocollo che la Federcalcio ha pubblicato, qualche lecito dubbio sorge, sempre naturalmente se si ristabilirà un minimo di normalità.
I dubbi per la ripartenza
- Protocolli sanitari. Il percorso indicato è corretto, giusto, indiscutibile. Se si vuol tornare a giocare occorre rispettare una serie di raccomandazioni che sono state evidenziate nel comunicato della Federcalcio. Il problema semmai è un altro: le società di Lega Pro (o meglio tutti i club di terza serie) sarebbero in grado di mettere a disposizione dei propri tesserati strutture, test, esami e procedure indicate?
- Aspetto economico. Una porzione significativa di presidenti di terza serie detengono delle aziende al di fuori del calcio. Con la crisi conclamata dalla paralisi legata al lockdown avranno le risorse necessarie per terminare la stagione?
- Logistica. Molti club, soprattutto quelli del nord, sono purtroppo nell'occhio del ciclone. Nel caso di benaugurato miglioramento delle condizioni sanitarie si riuscirà a garantire spostamenti (trasferte), strutture adeguate per potersi preparare agli eventi? Non sarebbe corretto magari pensare alle questioni prioritarie ovvero la salute dei cittadini?
- Logistica. Alcune piazze possono essere raggiunte principalmente con aerei e traghetti (Olbia, Catania, Sicula Leonzio ndr). Se la situazione dovesse migliorare come ci si regolerà con gli spostamenti?
- Organizzazione. Rientra nell'ambito della logistica. Giocando, eventualmente, ogni tre giorni come ci si regolerà con i trasferimenti?
- Differenze: ce lo siamo lasciati per ultimo ma è il più importante. La Lega Pro non ha le risorse, gli introiti, gli incassi della Serie A e ne tanto meno della cadetteria. Sarà in grado di reggere allo tsunami Coronavirus?
Ripartire è una possibilità. Comprensibile le motivazioni nel far terminare i campionati e soprattutto garantire la regolarità dei tornei. Ci sono però tantissimi dubbi da dissipare. Non sarebbe il caso, stavolta, di riflettere e trasformare un problema in opportunità? Magari fermandosi, cristallizzare la classifica e ripartire in modo diverso ripensando alla vecchia formula C1-C2? Vedremo cosa accadrà. Dopo il parere quasi unanime dei presidenti nel non volere proseguire l'ultima parola spetterà al Consiglio Federale.