Ternana, Marco Schenardi: "Felice per il torneo dei miei ragazzi"
Il tecnico Marco Schenardi, da questa stagione, è alla guida degli Under 15 della Ternana. Per l'ex tecnico di Narnese e Sporting Terni è la prima esperienza in un campionato giovanile. Il torneo dei suo ragazzi procedeva alla grande: primato in classifica, assieme alla Paganese, con 39 punti. Poi, come è noto, la Federcalcio ha ufficializzato la sospensione definitiva dei campionati giovanili. L'allenatore rossoverde, al taccuino di www.calcioternano.it, ha fatto il punto della situazione dell'annata calcistica disputata.
"Fin quando non hanno sospeso il campionato questo è andato bene. Posso dire che il gruppo è cresciuto molto da quando abbiamo iniziato. Aveva ed ha grosse qualità ma ha dovuto maturare, nel corso del tempo, un'idea di lavoro. Il rammarico è che ci siamo fermati in un momento in cui potevano sfruttare tutte le nostre potenzialità. E' successa una cosa talmente più grande di noi e quindi il calcio è passato in secondo piano."
"Aver dovuto lasciare il campionato da primi in classifica mi dispiace molto, soprattutto per i ragazzi. Inoltre, per me, è stato brutto smettere in quanto faccio un lavoro che mi piace tanto e per questo è un rammarico doppio. Il nostro è un lavoro in cui ti permette di stare all'aria aperta, con i giovani, di stare bene fisicamente e mentalmente. Se avessi avuto la possibilità di poter vincere un campionato nazionale cosi importante, fino alla fine e per la prima volta, sarebbe stato bello. Dello stop ne abbiamo risentito tutti e mi dispiace, ripeto, per i ragazzi. Loro devo essere contenti per il percorso fatto finora sperando che, nella prossima stagione, ci siano le possibilità per riprendere."
Il futuro del calcio
"Il calcio essendo uno sport di contatto, esclusa la Serie A nella quale girano enormi interessi, è a grande rischio. Per i ragazzi è si importante giocare ma nello stesso modo è importante che i propri genitori, parenti ed amici poterli sostenere assistendo alle loro partite. Io penso che tutto questo, a settembre, non sia ancora possibile. Speriamo che la situazione si ristabilizzi presto cosi da dare la possibilità, ai giovani, di poter tornare ad allenarsi e a giocare perché tutto questo è la parte sana del calcio.
"Sinceramente io avrei fermato tutto il movimento calcio fino a dicembre. Verso ottobre/novembre avrei ripreso con gli allenamenti e poi da dicembre a giugno sarei tornato in campo per disputare un campionato, si condensato, ma più in sicurezza. Giocare fino a quando non ci sarà un vaccino è sempre molto rischioso. Riprendere, non in sicurezza e con gli stadi vuoti, è per prima cosa un azzardo e poi deprimente. Senza un vaccino ci sarà sempre il pericolo di stop del campionato, perché se in una squadra verrà fuori un positivo questa si dovrà fermare. A questo momento pensare ad una stagione intera, di qualsiasi tipo di sport, è molto molto complicato. Gli individuali potrebbero anche ripartire ma quelli di squadra è quasi impensabile. Nel resto del mondo sono tutti preoccupati del virus mentre in Italia siamo preoccupati a cercare un colpevole. Come se questo virus fosse colpa di qualcuno. Nel nostro paese, a volte, siamo più contenti che perda l'avversario invece di essere felici della vittoria della propria squadra. In questo momento ci vorrebbe più unità ma in una nazione come la nostra è molto difficile!"
