Ternana, Fere del Nord: “La trasferta più vicina per noi è il Liberati”. I simpatici aneddoti raccontati

Tommaso M. Ferrante   14:21   16/05/2020   Ternana Calcio    1.217 views

Ternana, Fere del Nord: “La trasferta più vicina per noi è il Liberati”. I simpatici aneddoti raccontati

Un grande amore che oltrepassa i confini territoriali. Il club ‘Fere del Nord’ è stato fondato nel 2018 da un gruppo di tifosi della Ternana che seguono gli amati colori a distanza. Raccoglie infatti iscritti un po' in tutto il settentrione tra Piemonte, Veneto ed il resto della Lombardia. I supporters, dopo aver supportato i rossoverdi in moltissime trasferte, quest’anno sono stati costretti a rivedere i propri piani in virtù del trasferimento di Defendi e compagni nel raggruppamento meridionale.

“Dopo lo scorso anno nel girone del Nord che ci ha consentito di vedere molte trasferte a relativamente pochi chilometri da casa, scoprire di essere rientrati nel girone C, quello del Sud, è stato un duro colpo. La "trasferta" per noi più vicina sarebbe stata al Liberati. Questo ci ha costretti a seguire prevalentemente le nostre Fere in TV, ma allo stesso tempo molti iscritti al club hanno voluto comunque sottoscrivere l'abbonamento allo stadio, per esprimere l'apprezzamento alla politica abbonamenti messa in campo dalla società e con la volontà di essere presenti quanto più possibile nelle partite casalinghe. Non è un caso che il nostro striscione sia sempre, o quasi, stato esposto allo stadio, perché dietro a questo c'è sempre stato almeno un membro del club a prendersene cura e a rappresentarlo.”

Un paio di aneddoti da raccontare: "Ci strappano un sorriso nonostante la situazione ancora critica che viviamo ovvero le mancate occasioni di essere presenti al seguito della squadra.
La prima risale allo scorso dicembre quando, dopo settimane di organizzazione e preparativi sembrava finalmente tutto pronto per la nostra prima discesa in "massa" al Libero Liberati contro il Rieti. Un match puntualmente rinviato che ha fatto saltare tutto il lavoro fatto. L'altro invece riguarda l'attesissima finale di coppa allo Stadium, dove noi Fere del Nord avremmo "giocato in casa", e sappiamo anche lì come è andata a finire. La nostra passione non si fermerà né con il tempo né con il virus e che si tratti di questa o la prossima stagione, speriamo di poter riabbracciare presto le nostre fere allo stadio”.

Il punto sulla situazione al momento

“La situazione è drammatica, ed il calcio in queste situazioni crediamo sia doveroso passi in secondo piano.
Proprio per questo riteniamo giusto fermare il campionato ed eventuali play off in quanto troppo alti i costi e le responsabilità in capo alle società per garantire la sicurezza di tutti.
Altro discorso invece per la finale di coppa, in quanto a nostro avviso potrebbe essere, con sole due partite, utile ad assegnare l'unico trofeo stagionale oltre ad individuare la quarta squadra promossa in Serie B insieme alle tre prime classificate di ciascun girone, piuttosto che utilizzare particolari algoritmi. Da tempo, riteniamo quantomeno auspicabile una riforma del calcio. Questa sosta forzata, se vogliamo, dà a tutte le componenti del calcio un'opportunità forse irripetibile di ripensare il calcio dalla A alla Z. Riteniamo che sia fondamentale non trattare le diverse leghe come compartimenti stagni, piuttosto una riforma che coinvolga tutti i campionati professionistici nell'ottica di un ridimensionamento delle numeriche di società iscritte a ciascun campionato.

Da troppo tempo ormai assistiamo allo scempio di penalizzazioni per mancati pagamenti di stipendi o contributi, partite vinte a tavolino, società che non terminano i rispettivi campionati e fallimenti.
Tutto questo non fa che minare la regolarità dei campionati, spesso penalizzando società ed imprenditori virtuosi che investono nel calcio e ancor di più la passione di milioni di tifosi in tutto il Paese. Tale ridimensionamento crediamo fortemente che innalzerebbe anche la qualità dei campionati, dello spettacolo e della "salute" dei bilanci. Su questi ultimi in particolare, ovviamente, dovrà rimanere alta l'attenzione attraverso una analisi critica, capace di evitare a priori i problemi precedentemente elencati.

In ultimo sarebbe auspicabile anche una maggiore valorizzazione dei campionati cosiddetti minori, pensando anche ad un passo indietro con la reintroduzione di un campionato semiprofessionistico per evitare che si perdano per strada tante società e tanti prospetti che, non avendo alle spalle un bacino importante, accusano il salto dal calcio dilettantistico al professionistico non riuscendo a sostenerne i costi".

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