Ternana, Lucarelli elogia i giardinieri del Liberati. Stefano Marchesini: "Una spinta in più"
Un lavoro certosino ed impeccabile quello svolto dai giardinieri del Libero Liberati. Dal febbraio 2019 ad oggi, la ditta che gestisce la manutenzione del rettangolo di gioco, ha apportato diverse migliorie al manto erboso. Stefano Marchesini, direttore tecnico e responsabile del campo, al microfono di www.calcioternano.it, ci ha spiegato quali sono state le operazioni di perfezionamento del terreno verde. "Il nostro è ovviamente un lavoro di squadra - ci ha raccontato Stefano - io insieme all'altro responsabile Daniele Bazzarin, ai nostri dipendenti, ed al collaboratore storico della Ternana, ossia Gabriele Mechelli, cerchiamo di applicare le necessarie migliorie al terreno di gioco del Libero Liberati."
- Campo stadio Liberati
Le problematiche riscontrate. "Siamo arrivati a febbraio dello scorso anno e gli interventi fatti sono stati principalmente due: la copertura erbosa e l'implementazione del substrato. Cerchiamo di far insediare delle qualità di prato ideone e resistenti per il gioco del calcio. Sul discorso del substrato, invece, è un argomento ampio e che parte da lontano. Nel 2012 si è pensato di rifare il campo in semisintetico. Per realizzare ciò la stratigrafia è cambiata. Sono state poste: sabbie silicee, truciolo di sughero ed una sostanza organica cioè la fibra di cocco prima di apporre il manto misto. Una volta decisi di ritornare all'erba naturale questo substrato non è stato alterato. Il grande problema, quindi, è risultata la presenza di grosse quantità della sostanza organica. Questa assorbe l'acqua, aumenta di volume quando si bagna e crea uno strato impermeabile. "
Gli interventi fatti. "Periodicamente noi facciamo delle bucature sul terreno di gioco. Introduciamo della sabbia, la quale, si mescola insieme alla sostanza organica già presente nel substrato. Facendo questo tipo di intervento andiamo a migliorare il drenaggio del Liberati e quindi l'erba gradualmente non si deteriora."
"Quando abbiamo incominciato a lavorare, oltre ai problemi esposti poco fa, si era insediata sul campo un'erbacea infestante ed invasiva che si chiama 'poa annua'. Questa inizia il suo ciclo in autunno, si sviluppa per tutto l'inverno/primavera e poi d'estate muore. Praticamente c'era una presenza altissima di questa 'poa annua' sul manto del Liberati. In estate abbiamo annaffiato spesso il campo per non fare morire l'erbacea infestante e quindi è stata mantenuta viva e curata il più possibile. Poi attraverso a delle trasemine continue, 7/8 bucature l'anno, siamo andati a perfezionare e cercare di risolvere gradualmente il problema."
Il lavoro della settimana scorsa. "Sabato abbiamo posto la copertura sul campo per non caricare di troppa acqua il terreno. La notte ci sono stati un po' di problemi con il vento forte, quindi siamo tornati allo stadio per sistemare i teloni e domenica mattina il mister è venuto a controllare le operazioni. Lui tiene molto alle condizioni ottimali del Liberati anche per il gioco che propone la squadra. Il mister, ci dice spesso, che non ci dorme la notte quando le condizione atmosferiche possono condizionare il terreno di gioco. Alle 12 di domenica abbiamo tolto i teli, per le 15 il rettangolo verde era in buone condizioni."
I complimenti di Cristiano Lucarelli: il rapporto con lui e la società rossoverde. "Il mister prima di ogni partita fa allenare la squadra al Liberati. Spesso parlo direttamente con lui, a volte con Mattia Stante il team manager, per aggiornarci sulle condizione del campo. Inoltre Paolo Tagliavento è sempre presente e chiede di conoscere nel dettaglio tutto ciò che si fa ed ha preteso tra i giardinieri, il mister ed il suo staff un confronto settimanale. Lucarelli è molto meticoloso in tutto ed i complimenti che ci ha fatto in conferenza stampa ci inorgogliscono. Le parole del tecnico ci danno una grande spinta, soprattutto agli operai che lavorano, capisce le situazioni ed ha sempre una parola di conforto. Inoltre siamo assistiti da una grande società. Appena ci sono delle problematiche - ha concluso Stefano - i dirigenti si fanno in quattro per risolvere le difficoltà riscontrate."
