Fabro, Roberto Volpi: "Un onore, un privilegio e un piacere aver allenato il club"
Un campionato al di sopra delle aspettative quello del Fabro. La formazione orvietana si è giocata, fino all'ultimo, la finalissima Play off del girone contro la Real Avigliano uscendo sconfitta per 1-0. Il tecnico Roberto Volpi, con una lettera inviata alla redazione di www.calcioternano.it, ha voluto ripercorrere la sua avventura e salutare il mondo biancorosso.
"E' stato un onore, un privilegio, un piacere. L'avventura - ha affermato l'allenatore - inizia con Bagnaia - Fabro 3-2 prosegue con Fabro - Montepetriolo 0-3 e Spina - Fabro 3-0. Al termine della gara il mister dello Spina mi dice " mister ciao buon viaggio di ritorno. Poi abbiamo proseguito e concluso il campionato con 10 risultati utili consecutivi, vinto la seconda categoria e fatto la finale play off in questo anno. Nessuno mi ha più detto buon viaggio di ritorno, è il segno: i miei giocatori sono cresciuti le altre squadre hanno rispetto sportivo, sono giustamente temuti.
Saluto il primo dirigente conosciuto, Maurizio, il mio primo Presidente Luciano, tutti i dirigenti di allora. Saluto il Presidente attuale Alberto la Vice Presidente Federica, il Direttore Generale Simone, il Direttore Sportivo Gabriele, il Segretario tutto fare Giuliano, il Dirigente accompagnatore Giancarlo e tutti gli altri dirigenti: Marco, Leopoldo, Paolo, Andrea e tutto il consiglio.
Saluto i miei meravigliosi giocatori che ho avuto in questi tre anni, farete sempre divertire qualsiasi allenatore avrete in futuro, ne cito due per tutti: Daniele Serranti detto "il barone" e Daniele Manieri detto "Pippo", l'essenza dell'attaccamento alla maglia, della serietà, dell'applicazione costante e della positività sempre profusa all'interno dello spogliatoio.
Saluto Daniele Muccifori detto "Bombi", amico fidatissimo e insostituibile. Saluto per ultimo la colonna portante del Fabro Calcio Luciano Mascelloni detto "Maggetto", le nostre chiacchierate di fine allenamento hanno, nel bene e nel male, determinato le dinamiche della squadra. Non le dimenticherò mai - ha concluso Volpi - e cito una frase tipica che nel tempo ho imparato a criptare: "Miste, tu ascolta me, noi a Fabro, piano piano, te perché non conosci la storia, noi va bene così, nel senso che, n'a capito miste?" "Certo Luciano, tutto chiaro".