Ternana, Roberto Breda ultimo dei responsabili della retrocessione
E' difficile digerire una retrocessione, soprattutto per come è maturata. La Ternana torna mestamente in Lega Pro e da avversari come Sampdoria e Parma probabilmente (con tutto il rispetto) dovrà affrontare compagini come Pineto e Pianese, per citarne un paio. E' lo stacco della categoria che i tifosi conoscono benissimo. Una storia che si ripete ogniqualvolta non si riesce a mantenere la cadetteria. Purtroppo un'altalena costante di questi ultimi due lustri. Tuttavia appare difficile ascrivere responsabilità specifiche ai calciatori, molti dei quali al primo campionato da professionista. Ancora più complicato ascriverle a Roberto Breda ed al suo staff composto da Vincenzo Melidona, Donatello Matarangolo ai quali si è aggiunto Antonio Razzano.
Il lavoro svolto, la crescita esponenziale dei singoli diventando squadra e poi gruppo è stata una costante, nonostante la mille difficoltà. Un tecnico subentrato alla tredicesima giornata, dopo appena sei punti raccolti ed un baratro ormai scontato. Nelle successive ventisei giornate i punti sono diventati 37 con una media piena Play off. Ciò che è accaduto ieri, una serata che resterà impressa in modo negativo nella storia recente del club, è un epilogo che il mister ed il suo staff non meritavano. Hanno trasformato un insieme di calciatori in un gruppo, sfiorando un vero e proprio miracolo calcistico.
Le responsabilità pertanto vanno ricercate altrove. Il ritardo nell'allestimento della rosa, a causa del passaggio societario, è la genesi di una stagione nata male e terminata peggio, sotto il profilo calcistico. Ed in tutto questo Roberto Breda, costretto a ravvedere in corsa il proprio credo a seguito della rivoluzione di gennaio, è l'ultimo dei responsabili. Sperare in una sua conferma è lecito. Comprensibile capirlo nel cercare una nuova e meritata avventura nella serie cadetta.
