Narnese, giudice sportivo: pesante multa e lunga squalifica a calciatori
Multa e lunga squalifica a tre calciatori della Narnese. A seguito del referto arbitrale dell'ultima partita di campionato, Narnese-Cannara, il giudice sportivo ha trascritto le seguenti disposizioni:
"Ammenda € 900,00 alla società - In quanto per tutta la durata della partita una signora riconducibile alla società Narnese profferiva insulti irripetibili e lesivi della sua dignità nei confronti di un assistente dell'arbitro, accompagnati da gravi minacce. Inoltre, dall'inizio del secondo tempo un gruppo di tifosi della Narnese pronunciava offese parimenti irripetibili
nei confronti dell'altra assistente dell'arbitro anche con gravissimi ed inauditi riferimenti di carattere sessuale, lesivi della dignità della assistente medesima e la minacciava gravemente. Gravi insulti venivano altresì profferiti nei riguardi della terna arbitrale da parte degli addetti al ruolo di raccattapalle della società ospitante. Inoltre alla fine della partita venivano lanciati dal settore riservato ai tifosi della Narnese n.3 bottigliette di acqua da mezzo litro piene, senza colpire la terna arbitrale. Altresì in tre momenti della gara venivano lanciati petardi
sempre dalla zona destinata ai tifosi della tifoseria della Narnese. Nella applicazione della ammenda si tiene conto della aggravante di cui all'art.14, lett.n) CGS con riferimento all'art.28, comma 4 CGS."
Poi squalifica per quattro giornate al calciatore Niccolò Grifoni: "In quanto veniva espulso poiché, mentre effettuava il riscaldamento fuori dal terreno di gioco, a gioco non in svolgimento correva verso l'avversario incaricato della successiva ripresa del gioco e lo spingeva con due mani al petto facendolo cadere a terra." Tre turni di stop invece per Ettore Marchetti "in quanto veniva espulso poiché, a gioco non in svolgimento, raccoglieva il pallone e lo lanciava con media intensità al giocatore avversario rimasto a terra colpendolo al viso" e Luca Ponti "In quanto veniva espulso poiché si avvicinava all'avversario e lo spingeva con due mani al petto facendolo cadere a terra."