Ternana, tutti i sintomi di una stagione fallimentare

I campanelli di allarme di una stagione dalle mille problematiche

Ternana, tutti i sintomi di una stagione fallimentare

Il 29 marzo 2018 è la data della resa. Si, la sconfitta del Cabassi contro il Carpi pesa come un macigno sulle spalle di Defendi e compagni. Caronte sta traghettando la comitiva rossoverde in un epilogo di stagione assai amaro, quello della retrocessione in Serie C. E' vero mancano ancora 9 partite di qui al termine del torneo e a disposizione ci sono 27 punti. Quello, però, visto in terra romagnola,  è l'emblema di tutta la stagione. Ci riferiamo a quanto successo in occasione del doppio palo colpito da Piovaccari, in quel frangente la Ternana stava dimostrando di essere superiore alla formazione di Calabro ma l'occasione sfumata ha gettato lo sconforto nei ragazzi di De Canio e, alla prima occasione degli avversari, ne è uscito il gol di Concas. Un aspetto significativo di questa annata che ha visto le Fere rincorrere e provare una reazione per poi, alla prima avvisaglia di pericolo, crollare e subire la rete. I campanelli di allarme di una stagione di sofferenza ce ne sono stati molti ma il club di Via della Bardesca si è cullato sulle proprie potenzialità di poter allestire una comitiva forte con giocatori e dirigenti provenienti dall'ex Fondi.

Ternana, la mancanza di programmazione ed i proclami di Serie A

"La prima squadra dovrà essere fatta per raggiungere i play-off. Sarà un mix tra giovani ed esperti. Guardate Sernicola. A Fondi ha fatto bene e ci darà una mano anche quest'anno". Parole di Stefano Ranucci nella conferenza di insediamento tenuta al Garden del 22 giugno 2017. L'obiettivo dichiarato, all'epoca, era quello di raggiungere gli spareggi promozioni con giocatori esperti e giovani, pronti per il campionato di Serie B, come Sernicola. Successivamente e, nel corso del calciomercato, il giocatore classe '97 è stato ceduto in prestito al Matera. Il 5 giugno 2017 sono le dichiarazioni del patron Bandecchi a far riflettere: "Ho visto il cartellone Serie B, voglio sostituirlo al più presto con quello Serie A. Io voglio andare in Serie A come Unicusano Ternana. Una volta arrivato qui non voglio più andarmene. Questo deve essere chiaro. L'ambizione di tutti deve essere andare in Serie A. Non esiste che si parte per sopravvivere, poi alcuni lo dicono altri no." Parole senza dubbio forti che ci hanno fatto capire l'ambizione del patron ma anche la mancanza di programmazione per puntare poi all'ambito salto. Infine affidare la gestione sportiva ad un direttore sportivo ed un allenatore senza nessuna esperienza in cadetteria, smantellando un'intera rosa, è stato un rischio e questo si è ripercosso come un boomerang sul cammino dei rossoverdi in campionato.

Ternana, gestione dei calciatori stranieri

Ranucci appena arrivato a Terni confermò il veto sui calciatori stranieri compreso Martin Valjent: "Abbiamo il divieto interno di contrattualizzare giocatore non italiani. Anche una squadra di ragazzi del nostro paese può fare bene. Tuteliamo il calcio italiano ed i suoi giovani. Luca Evangelisti sta lavorando già a Milano. Gli ordini sono quelli di fare una compagine di nazionalità italiana per valorizzare il nostro calcio." Poi Bandecchi fece chiarezza sulla questione: "Il discorso stranieri capisco che vi preoccupa. Non è possibile pensare che il calcio italiano sia sostenibile facendo giocare quasi solo stranieri. Vi dico un dato. Le squadre retrocesse in Serie A e B avevano percentuali di non italiani in squadra tra il 7'% e l'80%. Facciamo chiarezza su Valjent. Non siamo così rigidi come pensate. Se la sua vendita per noi sarà un affare lo venderemo. Se non sarà così rimarrà a Terni e giocherà tutte le partite che si merita di fare. Il concetto spiegato in passato è che noi non partiremo mai per prendere un calciatore straniero. Preferiamo puntare su qualche ragazzo italiano di periferia." Per poi aprire completamente agli stranieri terminato il mercato di riparazione. Logiche diverse dettate dalle contingenze che però fanno ragionare soprattutto quanto si aveva la possibilità di trattenere Diakitè e Ledesma (quest'ultimo in possesso della doppia cittadinanza).

Ternana, la vicenda Biagio Meccariello

Il patron Bandecchi è tornato sulla vicenda Meccariello nella conferenza del 13 febbraio scorso: "Se ne voleva andare tutti i giorni, la fascia da capitano? Per cercare di non farlo partire." Il ragazzo in precedenza era stato etichettato, dall'allora allenatore Sandro Pochesci, come un mercenario. Ma alla luce di quanto è successo e di quello che sta accadendo ora le parole dell'ex rossoverde, scritte sul suo profilo Instagram il giorno dopo la sua cessione, non appaio cosi tanto oscure: "Oggi è sentito e mi è doveroso scrivere. Mi avete conosciuto, ci siamo conosciuti, abbiamo avuto 5 anni per farlo. Ed imparerete a conoscere.  Avrei voluto continuare il percorso insieme, come è stato in tutti questi anni, ma mi sono ritrovato dentro modi e condizioni che non rispecchiavano più il mio modo di essere. Detto questo è doveroso ringraziarvi tutti. 5 anni intensi,  5 anni di vittorie e di sconfitte,  5 anni conclusi così. Porterò di voi questa immagine, spero voi portiate una buona immagine di me. Grazie di tutto."

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