Ternana, ode allo stadio Libero Liberati: 50 anni d'amore
La Cascata, la Pressa, l'Obelisco. Il simbolo di generazioni che si sono avvicendate al suo interno, gioie immense e cocenti delusioni provate, emozioni indescrivibili. Il lento avvicinamento a quei gradoni, percorrerli con il cuore in gola e la speranza di poter assistere alla vittoria degli amati colori. Uno scenario si apre davanti, il campo di gioco, bandiere, sciarpe, striscioni ed ancora rullo di tamburi, fumogeni. Momenti che preludono all'ingresso in campo dei propri beniamini. Gli olè ad ogni nome che viene alzato dallo speaker, i fischi per intimorire - seppur calcisticamente e goliardicamente - gli avversari. Il borghetti ed il giornalino, i rituali prepartita come sedersi nello stesso posto, indossare un indumento scaramantico sono il preludio alla partita. Non si fanno prigionieri. I problemi della settimana vengono lasciati alle spalle: c'è la partita della Ternana ed è un momento sacro per tutti gli sportivi rossoverdi. L'incitamento incessante, l'abbraccio ad ogni gol segnato, il silenzio della città che ascolta il fragore proveniente dalla bomboniera, l'adrenalina ormai a mille. Il triplice fischio che sancisce la fine, la promessa di ritornare e la speranza di poter gioire ancora al prossimo appuntamento. Da 50 anni ad oggi la location è sempre la medesima. Una grande casa che può ospitare, a capienza aggiornata, quasi 15000 spettatori. Il tempo l'ha un pò logorata, sicuramente arrugginita ma nonostante ciò è sempre immensamente ospitale. E' la casa dei ternani, nessuno escluso perchè siamo sicuri che almeno una volta, nella propria vita, ci si è seduti sulle scalee dello stadio Libero Liberati. Un buon anniversario ad un impianto che evoca la storia della città e nella storia della città riflette di luce propria. Dal 1969 ad oggi il nostro stadio, la nostra casa!









