PGS Bosico, Bruno Roberto Schiaroli: "L'unione del gruppo fa la differenza"
Sono trascorsi cinque anni dall’ultima stagione: la Pgs Eriberto Bosico è tornata ad affacciarsi nel calcio ternano a livello di prima squadra. Nonostante le difficoltà incontrate la società biancoceleste sta affrontando il torneo di Seconda Categoria mettendo impegno e tanta passione per cercare di ben figurare fino al termine del campionato, al momento sospeso a seguito delle note vicende legate all’emergenza sanitaria. Nell’ultimo turno, disputato quasi un mese fa, è arrivata una vittoria convincente in trasferta sul terreno del Norcia. Tra i protagonisti della sfida Bruno Roberto Schiaroli autore della doppietta decisiva (il match è terminato 3-0 ndr) ai fini dell’ottenimento dell’intera posta in palio.
Doppietta decisiva a Norcia
“Il primo gol è arrivato a seguito un rigore trasformato e tirato a mezza altezza. L’altro su azione: mi sono ritrovato una palla sulla sinistra, ho smarcato un difensore rientrando ed insaccato sul primo palo”. La stagione della Bosico: “Nonostante fossimo un gruppo nuovo c’è stata una buona coesione che ci ha portato a “giocarcela” sempre con tutti. Purtroppo per assenze e alcune mancanze non siamo riusciti a consacrarla come avremmo dovuto. Personalmente vengo da due campionati a Foligno tra cui uno vinto con la C4. E senza nulla togliere a nessuno, devo dire che a distanza di qualche chilometro c’è una divergenza bella grande. Ahimè non ci sono più investimenti reali su questi tipi di campionati e di questo ne risentono i giocatori in primis e chi spera di giocare un calcio per passione e sana competitività in secondo”.
Soddisfazioni e difficoltà incontrate
Quali le squadre che ti hanno impressionato? “Senza ombra di dubbio il Ferentillo Valnerina i quali si sono dimostrati per meriti di spogliatoio e non, di occupare la loro posizione in classifica e potranno ambire in alto anche il prossimo torneo. Non posso che fare i complimenti per l’organico e il lavoro svolto. L’altra è il San Luca che ho avuto occasione di giocarci contro più volte e mi ha sempre colpito l’unione che hanno tra ambiente e giocatori”.
Difficoltà e soddisfazioni ricevute: “Secondo il mio punto di vista la maggior difficoltà incontrata è il non aver potuto avere innanzitutto una rosa di partenza con cui iniziare a lavorare. La seconda - e più grande - la mancanza di un campo a nostra disposizione completa su cui poterci allenare. La nostra soddisfazione credo sia il fatto che anche se siamo un gruppo diciamo “strano “ riusciamo in un qualche modo a venir fuori in momenti difficili. Il calcio oltre a darti l’agonismo riesce a regalarti anche l’unione, che per me è alla base di tutto”.
