Amerina, il racconto di Fausto Ottaviani: "Addio Angelo Conca, storico dirigente del Macchie!"
"E’ un’annata triste, questa. E’ proprio un momento no. Non bastassero le vicende famigliari ed il periodo incerto che stiamo vivendo, poco fa mi ha raggiunto anche la notizia della scomparsa di una figura storica del calcio dilettantistico ternano: Angelo Conca, factotum dell’ormai sparito Macchie calcio e personaggio conosciuto da tutti nell'ambiente."
Il ricordo di Angelo
Purtroppo, in questi giorni di quarantena forzata, ho saputo con un po’ di ritardo la notizia, grazie a qualche post su Facebook, scovato tra interminabili discussioni di esperti in virologia ed in economia europea, così approfitto di questo spazio per tracciare un breve ricordo personale di un appassionato di calcio conosciuto qualche anno fa.
Ci siamo conosciuti nel 2011, quando sono rientrato nel calcio dilettantistico come allenatore dei portieri, dopo tanto tempo lontano dai campi. Sei stato la prima persona che mi ha accolto sulla soglia degli spogliatoi, per mostrarmi con orgoglio il tuo amato mondo. Fu una stagione scintillante, della quale conservo ancora gelosamente tanti ricordi: il tuo bidone con il fuoco sempre acceso durante gli allenamenti serali nel rigido inverno macchiese, il fantastico spezzatino di cinghiale cucinato dalla tua signora, che distribuivi orgogliosamente nelle varie cene al campo, l’incredibile cavalcata della squadra di mister Nicolai, con il primo posto agguantato all'ultimo tuffo nel derby con la Fornolese, il pullman per la trasferta play-off a Carbonesca, con al seguito tutto il paese, la fantastica cena per la storica promozione in Prima categoria... e l’immancabile voce, rauca ma rassicurante: “Ottavià, che ne dici?". Da quell’anno, non è passata stagione calcistica senza le immancabili conversazioni telefoniche; anche quando ero passato al “nemico” la tua telefonata c’era, così come eri ancora il primo ad attendermi quando sono ritornato ad allenare a Macchie. Poi le varie chicche in anteprima, dalle più piacevoli “Ottavià, abbiamo preso Zampagna come allenatore.... ma ci credi? Zampogna a Macchie!” Ti brillava la voce, emozionato come un bimbo davanti alla Nutella “…ci ha pensato ‘bicchierino’!” (altro indimenticabile amico, che troppo presto ci ha lasciato e che resta un altro degli straordinari ricordi di quella prima stagione a Macchie) alle più tristi “Ottavià, m’hanno voluto far fuori... dopo tutto quello che ho fatto per il Macchie, mi hanno accoltellato alle spalle, i parenti, senza avere il coraggio di dirmelo in faccia!”.... quanta tristezza traspariva dalla tua voce quel giorno! Poi, il giorno dopo, una nuova telefonata per dirmi che ora avresti avuto più tempo per seguire anche le altre squadre e che presto ci saremmo rivisti su altri campi. E così hai fatto. Castello, Amelia, Spoleto, ancora Amelia: ogni inizio di stagione c’era la tua telefonata ed ogni tanto la tua presenza a bordo campo.
Persino quest’anno, nonostante il ventilatore per l’ossigeno che ti portavi appresso, mi hai voluto fare un paio di sorprese sia in allenamento che alla partita. Sempre con il sorriso sul viso e un’invidiabile positività. Mi mancherà quel tuo sorriso sereno, la tua voce inconfondibile, il tuo “Ottavià, che ne dici?”, la tua telefonata che mi annunciava l’ultima novità del mercato dilettantistico ternano, la tua macchina a bordo campo almeno un paio di volte l’anno. Ciao, caro Angelo, oggi il mondo del calcio è un po’ più povero perché ha perso una figura schietta e sincera, che amava il calcio vero, che non passava inosservata e che aveva un cuore tanto grande. Riposa in pace, amico mio.
