Terni Est Soccer School, Gianfranco Puglia: “Abbiamo perso una trentina di giovani”

Tommaso M. Ferrante   12:17   29/11/2020   Promozione    1.065 views

Terni Est Soccer School, Gianfranco Puglia: “Abbiamo perso una trentina di giovani”

Una stagione da grandissima protagonista, interrotta dalla diffusione della pandemia, comunque culminata con l’immediato ritorno in Promozione. Il Terni Est Soccer School, come le altre contendenti, ha potuto partecipare soltanto ai gironi preliminari di Coppa. Come è noto il campionato è stato sospeso prima ancora dell’inizio della stagione. Al taccuino di www.calcioternano.it è intervenuto il presidente Gianfranco Puglia per fare il punto della situazione.

Presidente come è andata la ripartenza in estate?

“Abbiamo rispettato i protocolli, acquistato il materiale. La prima sanificazione è stata fatta da un ente esterno, poi ci siamo organizzati con un macchinario. Siamo andati avanti tranquillamente, fino al riemergere dell'emergenza, prevedendo anche un’alternanza di squadre al campo. Avevamo suddivise le docce, com’era da protocollo. Prendevamo la temperatura a tutti, richiedevamo l’autocertificazione. Insomma anche con i ragazzi del CSI, i quali abbiamo ospitato, c’è stata una bella collaborazione”.

Vi aspettavate qualche aiuto per le iscrizioni?

“Anche il Comitato regionale fa parte di una federazione e quindi decide parzialmente. Di fatto doveva regolare il sistema. Ci aspettavamo qualcosa di diverso a livello nazionale, tutt’ora stiamo aspettando delle novità. Al di fuori di due euro di scontistica per il cartellino per i giovani non ci sono stati molti aiuti. Il problema quindi deve essere posto a livello nazionale. Ha ragione Adani che dice se vogliono salvare il calcio dilettantistico dovrebbero essere i giocatori più pagati a contribuire di tasca propria. Se Ronaldo tira fuori 200 euro non credo sia un grosso problema per lui”.

Vincolo sportivo e difficoltà

“Il presidente Repace ha tutte le ragioni, è sostenuto ampiamente da parte mia. Il vincolo sarebbe la condanna definitiva del calcio dilettantistico. Se poi vogliamo istituire la figura di lavoratore sportivo chiudiamo tutto. Oggi possiamo mettere a disposizione un rimborso. Chi ci aiuta lo fa per passione, come secondo lavoro”. Le difficoltà: “Il problema è enorme. Ad esempio le utenze arrivano sistematicamente, i costi sono quelli che sono. Stiamo facendo solo piani di rientro. Ad esempio per le iscrizioni abbiamo anticipato noi. Tutto sembrava ripartito poi siamo tornati sotto la pandemia. Purtroppo introiti e sponsor non ce sono”.

Ripartire

“Se ne dovrebbe riparlare dopo le feste, specialmente per i piccoli. Al momento sono propenso per saltare tutte le feste poi si vedrà a gennaio. Il nostro settore giovanile si compone di 180 ragazzi. Quest’anno una trentina di giovani li abbiamo perduti, anche a causa della paura dettata dall’emergenza sanitaria”.

Leggi anche: INTERVENTO DEL PRESIDENTE REPACE

 

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