Montefranco, Antonello Sinibaldi: “La gestione a conduzione familiare ci ha aiutato tantissimo”
Un anno da cancellare, sotto tutti i punti di vista. L’emergenza sanitaria ha infatti stravolto e sconvolto la quotidianità di ognuno impedendo, a migliaia di ragazzi, di poter proseguire la propria passione. Al momento il calcio dilettantistico regionale è fermo al palo, con nessuna certezza all’orizzonte. Il dirigente del Montefranco Antonello Sinibaldi è intervenuto al taccuino di www.calcioternano.it per fare il punto della situazione, all’interno del sodalizio verdeviola.
Come è stata la ripartenza?
“Dai primi di settembre ci siamo allenati ad Arrone, dividendo sei giocatori per spogliatoio. Inoltre procedendo con la sanificazione e misurazione della temperatura. Stesso discorso a Montefranco quando siamo tornati, seguendo tutte le procedure del protocollo, partite di Coppa onnicomprensive. Abbiamo rinnovato la convenzione per la gestione del terreno con il comune per un anno.”
Si aspettava degli aiuti per la ripartenza?
“Ci aspettavamo ciò che è stato detto durante le riunioni, ed in effetti poi mantenuto, ossia il contributo di 1200 euro a scalare sui costi di iscrizione. Tutti abbiamo bisogno di un supporto, in questa fase così delicata. Contestualmente, rispetto a questa estate, la situazione è cambiata. Pensavamo di iniziare il campionato, poi è stato sospeso nuovamente, come a febbraio. Nonostante tutto le spese vive dobbiamo sostenerle. Al momento nessuno sarebbe pronto a ripartire per una serie di motivi legati a organizzazione, motivazioni, opportunità, c’è da pensare ad altro. Siamo tutti concentrati con il proprio mondo, salute, scuola figli, università. Abbiamo una passione, per noi il calcio è l’ultimo dei problemi. Sarebbe azzardato ipotizzare una ripartenza. Tuttavia faremo ciò che il comitato indicherà.”
Le difficoltà e la gestione
La società del Montefranco rappresenta una piccola isola felice, nel panorama dilettantistico umbro. Nessuno dei tesserati prende dei rimborsi, il gruppo è ormai consolidato da anni ed i costi vengono coperti dall’organizzazione della sagra estiva. Purtroppo però, come è noto, tali manifestazioni sono state prima sospese poi limitate, proprio per l’emergenza sanitaria: “Chiaramente basando l’organizzazione sulla sagra le problematiche sono aumentate. E’ venuta poca gente ma ce l’aspettavamo. Nonostante le difficoltà ce l’abbiamo fatta ad iscrivere la prima squadra, con quel poco che uscito fuori dalla sagra”. La particolarità: “Abbiamo una gestione a conduzione familiare, il nostro principale punto di forza. Con il mister, il direttore ci sentiamo spesso. Alcuni ragazzi sono proprio di Montefranco. La stima e l’affetto reciproco sono elementi cardine di questa compagine.
