Ternana, Roberto Vicaretti: “Ho promesso ai miei bimbi di portarli al Liberati”
Uno stimato collega alla conduzione di ‘Titolo V’ andato in onda - su Rai 3 – in diciotto diverse occasioni. Al timone del programma informativo e di approfondimento Roberto Vicaretti, professionista nativo di Narni, il quale è stato affiancato da Francesca Romana Elisei. Il noto giornalista - reduce dalla precedente esperienza ad Agorà estate – ci ha concesso un’intervista spaziando su vari argomenti: dalla tv, alla Ternana, fino al calcio dilettantistico.
“Alla fine posso affermare che è stata un’esperienza importante, la porto nel cuore” esordisce Roberto Vicaretti facendo riferimento a ‘Titolo V’. Il grande palcoscenico della prima serata: “Significa andare incontro ad un pubblico più ampio. Una grande opportunità concessami dal direttore di Rai 3 il quale ringrazio. E’ stata una scommessa complicata, in un contesto sicuramente impegnativo”. I riferimenti alla regione di provenienza sono stati continui, durante le puntate: “Dove sono nato e cresciuto. L’Umbria è la mia scelta di vita. Evocare le proprie origini consente di umanizzare il racconto di vita reale”.
La passione per i colori rossoverdi: “Ho avuto il piacere, tempo fa, di intervistare il rettore dell’Università Niccolò Cusano, il professor Fortuna. Mi disse che c’era la possibilità di assistere alle partite della Ternana sul canale Cusano Tv. Così è andata. Mi sono sintonizzato per seguire le gare dei rossoverdi e devo dire, in tutta onestà, che è stato un campionato eccezionale. Tutti gli aggettivi potrebbero andare bene, a partire da superlativi. Non abbiamo mai sofferto e credo che il momento più importante si sia verificato durante il girone di andata. Ha infatti segnato la differenza che sussisteva con le altre contendenti ossia Avellino e Bari. Tutta Europa ha parlato della Ternana. In panchina poi siede un personaggio vero, oltre che essere un ottimo allenatore”. Un particolare aneddoto: “Stavo tornando dal lavoro quando a Narni Scalo mi sono fermato un attimo per prendere un caffè da asporto. Seguivano Ternana-Bari ed i rossoverdi erano sotto di un gol. Appena ho avuto la possibilità di accendere la tv, tornando a casa, la partita si era rivoltata. Tutto ciò fa capire che questa non è una squadra normale.”
Due passioni calcistiche: “Oltre alla Ternana seguo con affetto anche l’Inter. Con i miei colleghi si è parlato tantissimo della stagione. Scherzando mi dicono ‘Dai che fai en plein”. Il passato al Liberati: “Sono venuto allo stadio nell’ultima stagione di B con alcuni amici. Ricordo il derby dell’8 marzo 1992 con il gol di D’Ermilio, la prima gara della Serie B 1992/1993 contro il Bologna, stagione terminata purtroppo con la retrocessione ed il successivo fallimento. Dal punto di vista prettamente professionale ho iniziato il mio percorso televisivo con Nuova Teleterni. Facevo dei collegamenti mentre assistevo alle gare del Massa Martana. Spesso accadeva che al momento di intervenire, poi segnava la Ternana. Una bella consuetudine la quale si ripeteva di frequente”.
Il calcio dilettantistico è in attesa di ripartire, dopo un anno e mezzo di stop quasi ininterrotto: “Sembra un po' fuori luogo affermarlo ma, a mio avviso, si è perso un patrimonio culturale. Se pensiamo a tutti quei momenti di socialità i quali ti consentono anche di formarti, da un punto di vista prettamente individuale. A me piaceva andare a vedere le partite, non solo dal punto di vista puramente professionale. Era anche un’occasione di confronto e crescita. Ho giocato a calcio, prima di iniziare l’università, e so quanto sia importante tale attività. Purtroppo non si poteva fare altrimenti e speriamo che il movimento riparta con il massimo della forza”. Infine uno sguardo al futuro, tornando alla Ternana: “Mantenendo l’ossatura ed aggiungendo un paio di elementi credo che potremmo davvero divertici, anche il prossimo campionato. Ho promesso ai miei bimbi di portarli allo stadio per fargli scoprire questa splendida realtà”.
