Ternana, dimissioni Andreazzoli: dalla promessa di programmazione al caos

Termina dopo solo dodici partite l'avventura di Aurelio Andreazzoli sulla panchina della Ternana. Tre mesi di lavoro in cui non è scoccata la scintilla, anche se i presupposti, condivisi dalla società, erano quelli di un percorso di pianificazione e programmazione del futuro con come obiettivo la Serie A. Raccontato oggi sembra tutto molto lontano, ma Andreazzoli aveva scelto Terni dopo essere stato accostato al Genoa e anche a squadre di massima serie proprio perché convinto dal progetto. Poi piano piano tutto si è sgretolato: tra vicende societarie, mancato calciomercato, infortuni, batoste come quelle contro Como, Frosinone e la più cocente nel derby, con qualche scelta rivedibile dell'ex Empoli in un momento però sicuramente non facile.

Il triste epilogo del pomeriggio di Ternana-Cittadella ha confermato il pieno caos in casa rossoverde, da cui Andrezzoli si è voluto sfilare: sia perché ha visto che non è riuscito a dare la necessaria scossa alla squadra, sia perché il clima è diventato oggettivamente insostenibile. Un passo indietro che ci può stare ed è sicuramente un gesto non scontato. Un'avventura che dopo le vittorie casalinghe con Ascoli e Modena e senza ancora che si verificasse la vicenda Unicusano, sembrava quasi poter essere indirizzata verso binari favorevoli, prima che invece tutto si sgretolasse.

Andreazzoli ha sicuramente subito una frenata alla sua carriera e non è riuscito ad invertire l'inerzia dei rossoverdi, ma con onestà ha fatto un passo indietro e soprattutto ha fatto i complimenti al suo predecessore Lucarelli per il lavoro svolto, e proprio il livornese è il principale candidato a tornare a Terni. Ciò però è ancora tutto da vedere, e a complicare il tutto c'è il turno infrasettimanale. Caso curioso, che però fa riflettere, è che anche l'esonero di Lucarelli era arrivato con un match il martedì, gli unici due di tutta la stagione.