Ternana, l’interpretazione del modulo fa la differenza
Un pareggio con rammarico per la Ternana. I rossoverdi non sono riusciti a sfruttare l’occasione di superare una diretta concorrente come il Lecco ed ora si apprestano ad affrontare due formazioni che lottano ai vertici della graduatoria. Rispetto al match di Reggio Emilia probabilmente la differenza sta tutta nell’interpretazione del modulo. Stessi undici di partenza ma differente approccio.
Al Città del tricolore, ad esempio, aveva fatto la differenza in positivo Gregorio Luperini, molto bravo nelle riaggressioni e transizioni. Stavolta non è riuscito a dare il proprio contributo così come Carboni, non al meglio delle condizioni fisiche, sul binario di sinistra. Anche dalla fascia destra non è arrivato un contributo adeguato sebbene Casasola abbia avuto molto spazio per poter indirizzare traversoni verso l’area di rigore. I cosiddetti 'quinti' dovrebbero cercare di dare un cambio di passo che, oggettivamente, ieri non si è visto, tutt'altro.
Alla fine i troppi lanci lunghi, anche a causa dei pochi spazi concessi dai lombardi, hanno penalizzato enormemente soprattutto Gaston Pereiro, costretto a tornare sulla linea di metà campo per poter giocare dei palloni ‘potabili’. Insomma, al netto del pareggio che comunque torna sempre utile, per poter proporre il 3-5-2 occorre poi trovare la chiave di volta e soprattutto l’adeguata interpretazione.
