Ternana, ricorso sulla penalizzazione: margini per ‘recuperare’ tre punti

Ternana, ricorso sulla penalizzazione: margini per ‘recuperare’ tre punti

Un dispositivo che lascia dei margini per il ricorso della Ternana, a seguito della penalizzazione di cinque punti. La società di via della Bardesca ha infatti annunciato di voler: “Impugnare con un nuovo legale, fiduciario della proprietà, il provvedimento che ha penalizzato la squadra di cinque punti". Spetterà dunque alla Corte Federale d’Appello pronunciarsi nel merito nelle prossime settimane. All’interno del documento pubblicato sul sito della Figc sono state indicate le memorie difensive dei legali della Ternana. Come è noto il club ha ricevuto la penalità per mancato pagamento degli emolumenti (meno due punti), degli altri compensi (due punti) ed applicazione della recidiva (un punto). Gli avvocati hanno dunque contestato tre dei cinque punti applicati.

Recidiva

La difesa della Ternana, in fase dibattimentale, ha spiegato che la penalizzazione applicata nella stagione precedente: “Avrebbe riguardato l’attività gestionale di un soggetto diverso rispetto a Stefano D’Alessandro, il quale avrebbe acquisito la Ternana Calcio in epoca successiva”. Inoltre: “La sanzione irrogata avrebbe riguardato una violazione disciplinare diversa rispetto a quella del deferimento”. (Ritenute Irpef).

Altri compensi

Una violazione contestata piuttosto complessa che ha comportato l’ulteriore documentazione presentata dai legali: “Le rate relative ai compensi in scadenza, non avrebbe riguardato la corresponsione di compensi, bensì di somme di denaro a titolo risarcitorio di danni emergenti del tutto autonomi rispetto al precedente rapporto di lavoro sportivo, come tali esclusi dai rigori disciplinari del Sistema delle Licenze Nazionali”.

Gli avvocati della Ternana hanno poi evocato un altro aspetto: “Gli accordi risarcitori, sia quelli stipulati con i tecnici, sia quelli stipulati con i calciatori, avrebbero previsto il risarcimento di un danno emergente correlato a pregiudizi d’immagine, da perdita di chance e da compromissione di professionalità che risulterebbe svincolato dal rapporto lavorativo e come tale non soggetto a imposizione fiscale sul reddito”.

Il giudizio di primo grado a livello endofederale ha comportato una penalizzazione complessiva di cinque punti. Il ricorso da presentare alla Corte federale d’appello potrebbe però aprire degli spiragli, quantomeno nelle contestazioni sulla recidiva e gli altri compensi. Non ci sono naturalmente margini per i due punti inerenti al mancato pagamento degli stipendi.

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