Polisportiva Ternana, Andrea Cossu: “Tornare a Terni e segnare così è stato sorprendente"

Polisportiva Ternana, Andrea Cossu: “Tornare a Terni e segnare così è stato sorprendente"

Il gol che decide la sfida della Polisportiva Ternana contro il Ciconia porta la firma di Andrea Cossu, centrocampista classe 1984, tornato in rossoverde per chiudere un cerchio personale e professionale.

Una rete arrivata al 70’, al termine di un’azione “tanto voluta quanto combattuta”, che regala alla squadra guidata da mister Frabotta una vittoria desiderata all’esordio nel girone di ritorno.

Per Cossu, il ritorno a Terni ha un valore profondo. “Prima di tutto c’è stato un percorso lungo – racconta – Il momento che ha cambiato tutto è stata la chiamata in Serie B dopo aver vinto il campionato a Foligno. Ero già in Serie C, ma quello è stato il vero salto nel professionismo che conta. Da lì sono arrivati cinque anni di B, altrettanti di C, poi due stagioni all’estero, tra la Serie A rumena e la Serie B svizzera”. Un cammino iniziato molto presto, nel settore giovanile della Ternana.

Il filo con la città si era già riannodato intorno ai trent’anni, quando Andrea Cossu tornò per vincere con Fabrizio Frabotta il campionato a San Gemini, riportando la squadra in Promozione dopo venticinque anni. “Con il mister è stato subito un colpo di fulmine. Ci capiamo molto, è estremamente competente e ha una qualità rara. Quella di saper costruire il gruppo. In un calcio dove non contano solo i tatticismi, lui è bravissimo a leggere le persone, a cambiare moduli, a valorizzare chi ha. A San Gemini la differenza l’ha fatta soprattutto nella gestione della squadra”. Un rapporto fatto di dialogo costante: “Con me aveva confronti settimanali sugli umori dello spogliatoio. È una persona aperta, non rigida, che si mette a disposizione dei giocatori. Sa davvero fare la differenza”.

La scelta di tornare oggi alla Polisportiva Ternana è stata naturale, anche per un motivo speciale: il ricongiungimento con il fratello Riccardo. “Quando ho saputo che tornava a Terni, non ho avuto dubbi. Era un sogno di entrambi finire la carriera insieme. Non giocavamo dalla Primavera, più di vent’anni fa. Ci siamo affrontati tante volte da avversari – Civitanova-Fermana, Foligno-Spoleto – ma mai insieme”.

Rivederlo in campo è stato emozionante: “È stato bello e anche sorprendente. Non lo vedevo giocare da tanto e l’ho visto molto bene. Devo dire che mi ha colpito, ed è difficile che qualcuno mi colpisca”.

Poi il racconto del gol contro il Ciconia, vissuto quasi senza rendersene conto: “È stata un’azione voluta. Ho preso palla a centrocampo, sono uscito in mezzo a tre, ho fatto una specie di uno-due, poi al limite dell’area sono passato tra due giocatori e ho tirato cadendo. Non ho nemmeno visto il gol. Ero finito a terra, con la faccia sul prato. Ho visto solo la palla dentro la porta. Poi Nonni mi è saltato addosso”. La dedica è immediata: “Quel gol è per la mia ragazza che non ha mai smesso di supportarmi. E anche per mio fratello!”.

Lo sguardo, intanto, è già rivolto avanti. “Questa squadra ha un potenziale enorme. È un mix vero tra giovani brillanti e veterani che hanno calcato campi significativi. Arrivando tardi, probabilmente c’erano stati problemi di acciacchi, assenze e qualche incomprensione. Abbiamo sistemato alcune piccole cose, soprattutto in mezzo al campo e dietro. Ora serve amalgama e valorizzare le nostre caratteristiche. La strada è tracciata”.

Andrea Cossu, 42 anni il prossimo 15 agosto, chiude con una certezza: “Qui c’è valore. E quando c’è valore, prima o poi viene fuori”.

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