SECONDA CATEGORIA GIRONE D Il Giudice Sportivo Territoriale, Avv. Marco BRUSCO, assistito dal rappresentante dell’A.I.A., Sig. Oreste Giulioni, nella seduta del 24/02/2016, ha adottato le decisioni che di seguito integralmente si riportano:
Euro 250,00 DEL NERA
Perché, durante il secondo tempo, numerosi tesserati partecipavano ad una rissa (fatta di calci, spintoni, manate al volto ed insulti vari) scoppiata con tesserati della squadra avversaria costringendo, fra l'altro, il direttore di gara a sospendere la partita per circa 4 minuti.
Euro 250,00 SANGEMINI SPORT
Perché, durante il secondo tempo, numerosi tesserati partecipavano ad una rissa (fatta di calci, spintoni, manate al volto ed insulti vari) scoppiata con tesserati della squadra avversaria costringendo, fra l'altro, il direttore di gara a sospendere la partita per circa 4 minuti.
A CARICO DI ALLENATORI SQUALIFICA FINO AL 26/ 3/2016
PAVIGLIANITI UMBERTO (DEL NERA)
Perché, pur essendo in regime di squalifica fino all' 11.03.2016, prima della gara, durante l'intervallo ed a fine gara, faceva ingresso nello spogliatoio della propria squadra.
A CARICO CALCIATORI ESPULSI DAL CAMPO
SQUALIFICA PER SEI GARA/E EFFETTIVA/E
DENTINI SIMONE (SANGEMINI SPORT)
Perché prendeva parte attivamente ad una rissa scoppiata fra numerosi tesserati di entrambe le squadre, colpendo con numerosi calci gli avversari. Nel contesto, altresì, calpestava per due volte un avversario che, nel frattempo, era caduto a terra, mettendone a rischio l'incolumità.
SQUALIFICA PER CINQUE GARA/E EFFETTIVA/E
ARAMINI FRANCO (DEL NERA)
Perché, dopo aver originato una rissa a cui partecipavano numerosi tesserati di entrambe le squadre, prendeva attivamente parte alla stessa, colpendo con numerosi calci gli avversari.
SQUALIFICA PER QUATTRO GARA/E EFFETTIVA/E
LITI ALESSANDRO (SANGEMINI SPORT)
Perché al 26º del IIº tempo, in occasione di una segnatura della propria squadra, dopo aver più volte bestemmiato, esultava in maniera offensiva nei confronti della tifoseria avversaria, con gesti irripetibili. Richiamato ad un comportamento più consono dal commissario di campo, si rivolgeva malamente a questi con frasi irriguardose e velatamente minacciose. (Rapporto C.C.).
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