Ternana, il pareggio allunga l'agonia: destino tutto da scrivere
Stavolta si può recriminare eccome: la vittoria è stata letteralmente buttata via. Il punto conquistato dalla Ternana, sotto certi punti di vista, può essere preso con soddisfazione. Reazione allo svantaggio di Giacomelli, cinque palle gol create nella ripresa, trasferta insidiosa andata in archivio, alcune prestazioni dei singoli da sottolineare: Iannarilli, Paghera, Palumbo e Giraudo su tutti.
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- foto Luca Pagliaricci
Ternana, il pareggio non cura la malattia da tre punti
Quindici partite senza trovare un successo è un dato pesantissimo, un macigno enorme che sta contraddistinguendo questo 2019, a dir poco sciagurato. A cinque gare dal termine la Ternana non è salva, deve fare i conti con la classifica e l'incubo play out distante tre punti. Le formazioni in bagarre non mollano, anzi, si constata e conferma un girone battagliero in coda, rischiando di alzare la quota salvezza a 41-42 punti. La domanda è: come arrivarci? Questa squadra avrà la forza di ottenere i tre punti in almeno una circostanza?. Al momento sembra proprio di no. Anche a Vicenza le Fere hanno mostrato delle fragilità troppo spesso evidenti, in questa stagione. Primo tempo di assenza completa (o quasi dal campo), ripresa con intensità di gioco ritrovata e dominio assoluto, quantomeno nelle occasioni create. Ed il gol mangiato da Boateng, dopo cavalcava poderosa, rimanda per l'ennesima volta l'appuntamento con un successo allungando di fatto l'agonia. Sicuramente l'aspetto più positivo riguarda la condizione fisica. I biancorossi sono calati nel corso del match, al contrario dei rossoverdi sempre più in fase ascendente. Il problema perdura, rimane sempre lo stesso: la vittoria. Suscita un leggero imbarazzo dover commentare questo girone di ritorno da zero alla casella affermazioni. Dovrebbe suscitare una riflessione attenta da parte di chi è chiamato a difendere i colori della Ternana in campo. Perchè ad esempio, anche ieri, si è aspettato il secondo tempo per scendere sul terreno di gioco? I sessanta tifosi al seguito forse meritavano qualcosa di più, a cospetto di un avversario che attende dall'11 novembre di gioire davanti al pubblico più nutrito dell'intero girone
